Prefazione, di Franco Bassanini e Alberto Quadrio
Curzio
Introduzione, di Floriana Cerniglia e Filippo Pizzolato
Parte prima: Democrazia, economia e corpi
intermedi. La prospettiva generale
I. Democrazia, interessi economici e Costituzione,
di Francesco Bilancia
1. Premessa e posizione del problema
2. Crisi della rappresentanza e crisi della democrazia
3. Il popolo, la classe dirigente, gli altri
4. L’emersione del fenomeno nella dimensione
politico-istituzionale
II. Corpi intermedi e prassi istituzionale nella
postdemocrazia, di Paolo Costa
1. Postdemocrazia: una premessa
2. L’input postdemocratico
3. L’output postdemocratico
4. Il mostro effimero: corpi intermedi e giacobinismo
centralista
5. Riverberi giurisprudenziali
6. A mo’ di conclusione
4. Terzo atto: lo spacchettamento nel secondo dopoguerra
2. Primo atto: lo spacchettamento anteriore alla Prima guerra mondiale
III. Il civismo e le autonomie territoriali, di
Filippo Pizzolato
1. Premessa
2. Le forme rinnovate della partecipazione
3. I cittadini attivi e le autonomie territoriali
4. Dall’attivazione alla reformatio?
Parte seconda: Democrazia, economia e corpi
intermedi. Profili tematici
IV. Amministrazione e sperimentalismo (democratico),
di Barbara L. Boschetti e Nicoletta
Marzona
1. L’emergere del paradigma sperimentale nell’esperienza
giuridica
2. Verso una normatività sperimentale ed esperienziale
3. Amministrazione e normatività sperimentale
4. Amministrazione e normatività esperienziale
5. Postburocrazia e democrazia: considerazioni
conclusive
V. La responsabilità sociale d’impresa e la cura
di interessi della comunità, di Camilla Buzzacchi
1. Il perimetro del comportamento socialmente
responsabile dell’operatore economico
2. La cura degli interessi della comunità: compito
delle istituzioni o del mercato?
VI. La disintermediazione tra generazioni. Sindacati
ed erosione delle potenzialità di vita,
di Elena di Carpegna Brivio
1. Qualche considerazione introduttiva
2. L’andamento di medio-lungo periodo della
spesa previdenziale: conseguenze per il rapporto
tra generazioni di scelte compiute negli
anni Novanta
3. Sindacati e riforme del sistema previdenziale:
la difficoltà di interpretare le esigenze equitative
delle generazioni
4. Alcune considerazioni finali per ripartire sulla
strada della tutela delle potenzialità di vita
VII. La mediazione sindacale e la partecipazione
dei lavoratori, di Andrea Michieli
1. Introduzione
2. La crisi del sindacato e la sfida della partecipazione
dei lavoratori
3. La partecipazione diretta come forma di
disintermediazione?
4. Il sindacato nel mercato del lavoro
Parte terza: Le riforme all a sfida dell a disintermediazione
VIII. La democrazia di fronte alla sfida della
disintermediazione: il ruolo delle comunità
intermedie e delle autonomie territoriali, di
Franco Bassanini
1. Introduzione
2. Il modello liberale
3. Il disegno costituzionale
4. Corpi intermedi e principio di sussidiarietà
nel processo di attuazione della Costituzione:
un percorso accidentato
5. La Repubblica della sussidiarietà nel nuovo
Titolo V
6. Le sfide del XXI secolo e l’attualità del
modello costituzionale
7. La rivincita dei gattopardi e il ritorno del
centralismo
8. La minaccia della disintermediazione politica
9. Una partita aperta (e qualche segnale incoraggiante)
IX. Riflettere sull’amministrazione sussidiaria,
a vent’anni dalle riforme Bassanini, di Annamaria
Poggi
1. Perché rileggere oggi la stagione del terzo
decentramento
2. Il modello di «amministrazione sussidiaria»:
la centralità di un «soggetto» che agisce
3. La legislazione statale: un fiume carsico
4. La legislazione regionale: qualche timida
apertura
5. I «modelli» di amministrazione sussidiaria
6. Motivi e tappe del fallimento del «modello»
sussidiario
7. Perché la sussidiarietà è necessaria: la cultura
costituzionale della centralità della persona e
della sua libertà «funzionalizzata»
X. Appunti in tema di pluralismo sociale e ruolo
dei corpi intermedi, di Luciano Vandelli
1. Qualche cenno ai fondamenti costituzionali
2. Tra partiti e populismi
3. La legge n. 241/1990
4. Ruolo delle formazioni sociali intermedie nella
costruzione dell’interesse generale e nella
valorizzazione dei territori
5. Rilancio dell’apporto delle formazioni comunitarie,
non omogeneizzando situazioni e istanze
differenziate, ma in un quadro complessivo