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Cover Economia comportamentale

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book € 30,40
series "Manuali"
pp. 368, Brossura, 978-88-15-38733-2
publication year 2024

VINCENZO SCOPPA

Economia comportamentale

I. Un’introduzione all’economia comportamentale
1. Introduzione
2. L’economia comportamentale
2.1. L’uso delle euristiche e gli errori decisionali
2.2. Le anomalie comportamentali dovute a razionalità limitata e preferenze non-standard
3. Il metodo degli esperimenti
4. Un po’ di storia
4.1. Gli antecedenti
4.2. La rivoluzione marginalista e l’apparato neoclassico
4.3. Nascita e sviluppo dell’economia comportamentale
5. Valutazione e limiti dell’economia comportamentale
6. Struttura del manuale
6.1. A chi è rivolto questo manuale
6.2. Cosa manca
6.3. Ringraziamenti
II. La metodologia: gli esperimenti di laboratorio e gli esperimenti sul campo
1. Introduzione
2. Le caratteristiche degli esperimenti
2.1. Gli incentivi per la raccolta fondi per beneficenza
2.2. L’esempio del gioco dell’Ultimatum
3. Particolari caratteristiche di un esperimento di laboratorio
3.1. Organizzazione e partecipanti
3.2. Scelte incentivate in laboratorio
3.3. Tipologie di trattamenti
3.4. Informazioni disponibili e inganno dei partecipanti
3.5. Differenze tra esperimenti lab ed esperimenti sul campo
4. Assegnazione casuale, bilanciamento, dimensioni del campione
5. La stima degli effetti del trattamento e l’analisi econometrica
5.1. Le variabili di controllo e l’eterogeneità degli effetti
6. I limiti alla validità degli esperimenti
6.1. Le minacce alla validità interna
6.2. Le minacce alla validità esterna o generalizzabilità
7. Gli esperimenti naturali
III. Anomalie comportamentali in condizioni di certezza: punti di riferimento, avversione alle perdite, contabilità mentale
1. Introduzione
2. L’utilità dipendente da un punto di riferimento e l’avversione alle perdite
2.1. La funzione valore con avversione alle perdite
2.2. I diversi approcci per la determinazione dei punti di riferimento
2.3. Il Paradosso di Easterlin nella letteratura sulla felicità
2.4. I «movers» e i prezzi delle case
2.5. Il target di reddito e l’offerta di lavoro dei tassisti di New York
2.6. I target come punti di riferimento nei tempi della maratona
2.7. L’avversione alle perdite e la riluttanza a vendere nel mercato delle case
2.8. L’effetto disposizione
2.9. La risposta asimmetrica della domanda ad aumenti e riduzioni di prezzo
3. L’effetto dotazione
3.1. Le tazze da caffè e l’effetto dotazione
3.2. L’effetto dotazione e le curve di indifferenza anomale
3.3. La valutazione dei biglietti per una partita di basket
3.4. L’esperienza riduce l’effetto dotazione?
4. La distorsione dello status quo e gli effetti del default
4.1. Il default e la donazione degli organi
4.2. L’inerzia nell’adesione ai fondi pensione
4.3. La prevalenza dello status quo nelle decisioni di investimento
4.4. Perché il default ha effetti?
5. Le difficoltà nel fare valutazioni assolute e nel calcolare i costi opportunità
5.1. Valutazioni relative piuttosto che assolute
5.2. Valutazioni in termini di medie
5.3. Il calcolo dei costi opportunità
5.4. I costi opportunità di una bottiglia di vino e di un DVD
5.5. Il concerto di Eric Clapton e la figuraccia degli economisti
6. La fallacia dei costi sommersi
6.1. I costi sommersi e gli abbonamenti per il teatro e per la palestra
6.2. L’esperimento in una pizzeria «All you can eat»
7. La contabilità mentale
7.1. Ricomprereste il biglietto del teatro che avete perso?
7.2. La contabilità mentale e le spese per la benzina
7.3. L’utilità della transazione e l’utilità di acquisizione
7.4. Classificazione edonica e contabilità mentale
7.5. La separazione del consumo dal pagamento
IV. Gli effetti di contesto, l’attenzione limitata e le emozioni
1. Introduzione
2. L’ancoraggio e la «costruzione» delle preferenze
2.1. L’effetto ancoraggio nell’acquisto di vino, cioccolatini e libri
2.2. Ancoraggio e «arbitrarietà coerente»
3. L’effetto esca e l’abbonamento all’Economist
4. L’effetto compromesso
5. L’effetto cornice (framing)
5.1. Il dilemma della malattia asiatica
5.2. L’illusione monetaria
5.3. Il framing nelle scelte intertemporali
5.4. Il framing e il cibo
6. L’attenzione limitata
6.1. L’inattenzione alle imposte sui beni
6.2. Ignorare i costi di trasporto, trascurare i lavori scientifici
6.3. La scarsa attenzione alle notizie finanziarie
6.4. L’attenzione sulle prime cifre dei prezzi
7. Il paradosso dell’eccesso di scelta
7.1. Troppe scelte per i fondi pensione e per le marmellate
8. Il ruolo delle emozioni nelle scelte
V. Le decisioni in condizioni di incertezza e la Teoria dei Prospetti
1. Introduzione
2. La Teoria dell’Utilità Attesa: richiami
2.1. L’utilità attesa
2.2. Gli assiomi della teoria e la funzione di utilità attesa
2.3. L’atteggiamento rispetto al rischio
2.4. L’avversione al rischio negli esperimenti di laboratorio
3. L’evidenza empirica in contrasto con la Teoria dell’Utilità Attesa
3.1. La rilevanza del framing e l’effetto «riflesso»
3.2. Il Paradosso di Allais e l’effetto certezza
3.3. Eventi improbabili e inversione dell’atteggiamento verso il rischio
3.4. L’incapacità di integrare i prospetti
3.5. Il rifiuto di prospetti con piccole poste e l’enorme avversione al rischio
3.6. L’inversione delle preferenze
3.7. Il Paradosso di Ellsberg e l’avversione all’ambiguità
4. La Teoria dei Prospetti
4.1. La funzione valore, il punto di riferimento e l’avversione alle perdite
4.2. La funzione di ponderazione delle probabilità
5. Le evidenze empiriche a supporto della Teoria dei Prospetti
5.1. L’enigma dei rendimenti azionari (Equity Premium Puzzle)
5.2. La ponderazione delle probabilità, la scelta della franchigia e i rendimenti azionari come lotterie
5.3. Le scelte dei concorrenti nel programma «Affari tuoi»
5.4. L’avversione alle perdite per i giocatori di golf
5.5. La diffusione delle lotterie e del gioco d’azzardo
5.6. L’effetto disposizione interpretato con l’effetto riflesso
VI. Le difficoltà nella stima delle probabilità e le credenze errate
1. Introduzione
2. La distorsione della disponibilità
2.1. Le indagini sulle percezioni errate
3. La distorsione della rappresentatività
3.1. La regressione verso la media
4. La mancata considerazione del tasso di riferimento base
5. L’ancoraggio e le fallacie della congiunzione e della disgiunzione
6. La Legge dei piccoli numeri
6.1. L’insensibilità alle dimensioni del campione
6.2. La fallacia del giocatore d’azzardo
6.3. La fallacia dei giocatori nelle lotterie del Maryland e del New Jersey
6.4. La fallacia della mano calda
6.5. La fallacia del giocatore d’azzardo e della mano calda come conseguenze della Legge dei piccoli numeri
6.6. Gli effetti della mano calda nei mercati finanziari
7. La distorsione da proiezione
7.1. Appetito attuale, appetito futuro e cibo spazzatura
7.2. Temperature polari e gli ordini di articoli da neve
7.3. Il divario di empatia caldo-freddo
7.4. L’incapacità di prevedere l’adattabilità a cambiamenti permanenti
8. L’eccesso di fiducia
8.1. Eccesso di fiducia, decisioni finanziarie e scelte delle imprese
9. La distorsione da conferma
10. Le credenze strategiche
VII. Scelte intertemporali, distorsione per il presente, procrastinazione
1. Introduzione
2. Le scelte intertemporali e il modello dello sconto esponenziale: richiami
Quadro 7.1. La scelta tra consumo corrente e consumo futuro
2.1. Il legame tra il fattore di sconto e la coerenza temporale
3. L’impazienza decrescente e altre anomalie del modello esponenziale
4. Le preferenze intertemporali con sconto iperbolico e il modello β, δ
Quadro 7.2. La scelta tra consumi e risparmi in presenza di distorsione per il presente
4.1. Beni di investimento e beni a gratificazione immediata: scelte ottimali ed effettive in un semplice modello
4.2. L’incoerenza temporale
5. Il problema della procrastinazione
6. Ingenuità, sofisticazione e impegni vincolanti
6.1. Le previsioni di individui naif e sofisticati sulle proprie scelte future
6.2. Sofisticazione e impegni vincolanti
6.3. Strumenti di commitment tradizionali e moderni
6.4. Le decisioni di individui naif e sofisticati e i film con Johnny Depp
7. L’evidenza empirica sulla distorsione per il presente e l’incoerenza temporale
7.1. L’esperimento del marshmallow e gli studi sulla correlazione tra impazienza e performance
7.2. Una misura empirica di procrastinazione e i suoi effetti sulla performance accademica
7.3. La procrastinazione e le scadenze come meccanismo di commitment
7.4. L’incoerenza temporale nella scelta degli snack e dei film
7.5. Pagare e non andare in palestra
7.6. Decisioni di risparmio, incoerenza temporale e commitment
8. Un modello comportamentale del consumo
Box 7.3. Decisioni di consumo e contabilità mentale: l’uso degli assegni per i figli
9. Le preferenze rispetto a particolari profili temporali
9.1. Le preferenze per un profilo salariale crescente
9.2. Assaporare i piaceri futuri, eliminare le attese dolorose
9.3. La «regola del picco e del termine»
VIII. Le preferenze sociali e la pressione sociale
1. Introduzione
2. Il gioco dell’Ultimatum e il gioco del Dittatore
2.1. Il gioco dell’Ultimatum
2.2. Il gioco del Dittatore
2.3. Il «prezzo» dell’altruismo e le differenze di genere
2.4. L’influenza dei ricercatori sulle scelte e l’attenzione all’immagine
2.5. Il gioco del Dittatore con punizione
2.6. L’altruismo è innato ma poi si diventa egoisti?
2.7. Altre varianti dei giochi dell’Ultimatum e del Dittatore
2.8. La questione delle limitate poste in palio
3. Le funzioni di utilità con preferenze distributive
3.1. La funzione di utilità con avversione per l’ineguaglianza
3.2. I parametri della funzione di utilità stimati negli esperimenti lab
3.3. Avversione alle diseguaglianze, meritocrazia, fortuna
3.4. La funzione di utilità ERC con avversione per l’ineguaglianza
4. Le preferenze sulle intenzioni e la reciprocità
4.1. Gli esperimenti lab e field per valutare la reciprocità
5. L’altruismo, l’immagine sociale e il tentativo di salvare la faccia
5.1. L’altruismo come «gioia di donare» (warm glow)
5.2. La preoccupazione di «salvare la faccia»
6. I giochi della Fiducia e del Bene Pubblico
6.1. Il gioco della Fiducia
6.2. Il gioco del Bene Pubblico
6.3. Il gioco del Bene Pubblico con punizione
7. Interazioni sociali, pressione sociale, cultura
7.1. L’esperimento di Asch sul conformismo
7.2. Il conformismo nelle scelte musicali
7.3. La pressione dei colleghi («pari»)
7.4. La pressione sociale sul voto e sulle donazioni
7.5. La pressione del pubblico
7.6. Il ruolo della cultura per l’offerta di lavoro femminile e per le decisioni di fertilità
7.7. Norme sociali e rispetto delle regole
7.8. L’identità e l’immagine di sé stessi
8. Teoria dei Giochi comportamentale – cenni
8.1. Spiegare la cooperazione nel Dilemma del Prigioniero
8.2. Il Dilemma del Prigioniero in un gioco televisivo con poste significative
8.3. L’evidenza empirica dal gioco del Millepiedi
8.4. Il pensiero strategico limitato: l’esempio del «concorso di bellezza»
IX. Aspetti psicologici degli incentivi
1. Introduzione
2. Lo scambio di doni tra imprenditore e lavoratori
2.1. Lo scambio di doni negli esperimenti field
3. Lo spiazzamento degli incentivi intrinseci
3.1. Gli incentivi monetari e l’immagine sociale: il modello di Bénabou e Tirole
3.2. Le multe negli asili nido e le sanzioni sociali
3.3. Il problema di pagare troppo poco: la non monotonicità degli incentivi
3.4. Gli effetti negativi nei periodi post-incentivi
3.5. L’orgoglio del lavoro
3.6. La mancata conoscenza della funzione di produzione
4. L’avversione al controllo e la mancata fiducia
5. Le preferenze sociali e la determinazione di salari e prezzi
6. L’avversione all’ineguaglianza e la compressione salariale
7. Relazioni sociali sul lavoro, tornei e team
7.1. Valutazioni comparative, incentivi e impegno
7.2. La pressione dei colleghi nei lavori in team
8. Pressione psicologica, incentivi e performance
8.1. La pressione psicologica negli sport
9. L’avversione alle perdite, il framing e gli incentivi
10. Gli incentivi in ambiti extra-lavorativi: l’attività fisica
11. I divari di genere e le differenze nelle attitudini psicologiche
11.1. Le spiegazioni basate sulle attitudini psicologiche
X. Politiche pubbliche nell’economia comportamentale
1. Introduzione: l’ampliamento della politica economica con razionalità limitata e preferenze non standard
2. Gli strumenti tradizionali di politica in presenza di anomalie comportamentali
2.1. Tasse e sussidi per evitare decisioni miopi
2.2. La regolamentazione paternalistica
3. L’architettura delle scelte e i nudge
3.1. I nudge attraverso il framing
3.2. La definizione delle opzioni di default
3.3. Lo stimolo a programmare le attività
3.4. I promemoria per gli impegni e le scadenze
3.5. L’efficacia dei feedback
3.6. La riduzione delle opzioni e le opzioni standardizzate
3.7. I nudge che stimolano le comparazioni sociali
3.8. La diffusione delle Nudge Unit
4. Altre politiche dirette a prevenire distorsioni comportamentali
4.1. Il programma «Save More Tomorrow»
4.2. I vantaggi della semplificazione
4.3. L’offerta di commitment e l’imposizione di finestre temporali
4.4. La possibilità di cambiare idea
4.5. L’uso delle lotterie per finalità pubbliche
4.6. I sistemi che tengono conto degli errori umani
4.7. Prevenire le imprese dallo sfruttare anomalie comportamentali
Riferimenti bibliografici
Glossario
Indice analitico

See also

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