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- I. Un’introduzione all’economia comportamentale
- 1. Introduzione
- 2. L’economia comportamentale
- 2.1. L’uso delle euristiche e gli errori decisionali
- 2.2. Le anomalie comportamentali dovute a razionalità limitata e preferenze non-standard
- 3. Il metodo degli esperimenti
- 4. Un po’ di storia
- 4.1. Gli antecedenti
- 4.2. La rivoluzione marginalista e l’apparato neoclassico
- 4.3. Nascita e sviluppo dell’economia comportamentale
- 5. Valutazione e limiti dell’economia comportamentale
- 6. Struttura del manuale
- 6.1. A chi è rivolto questo manuale
- 6.2. Cosa manca
- 6.3. Ringraziamenti
- II. La metodologia: gli esperimenti di laboratorio e gli esperimenti sul campo
- 1. Introduzione
- 2. Le caratteristiche degli esperimenti
- 2.1. Gli incentivi per la raccolta fondi per beneficenza
- 2.2. L’esempio del gioco dell’Ultimatum
- 3. Particolari caratteristiche di un esperimento di laboratorio
- 3.1. Organizzazione e partecipanti
- 3.2. Scelte incentivate in laboratorio
- 3.3. Tipologie di trattamenti
- 3.4. Informazioni disponibili e inganno dei partecipanti
- 3.5. Differenze tra esperimenti lab ed esperimenti sul campo
- 4. Assegnazione casuale, bilanciamento, dimensioni del campione
- 5. La stima degli effetti del trattamento e l’analisi econometrica
- 5.1. Le variabili di controllo e l’eterogeneità degli effetti
- 6. I limiti alla validità degli esperimenti
- 6.1. Le minacce alla validità interna
- 6.2. Le minacce alla validità esterna o generalizzabilità
- 7. Gli esperimenti naturali
- III. Anomalie comportamentali in condizioni di certezza: punti di riferimento, avversione alle perdite, contabilità mentale
- 1. Introduzione
- 2. L’utilità dipendente da un punto di riferimento e l’avversione alle perdite
- 2.1. La funzione valore con avversione alle perdite
- 2.2. I diversi approcci per la determinazione dei punti di riferimento
- 2.3. Il Paradosso di Easterlin nella letteratura sulla felicità
- 2.4. I «movers» e i prezzi delle case
- 2.5. Il target di reddito e l’offerta di lavoro dei tassisti di New York
- 2.6. I target come punti di riferimento nei tempi della maratona
- 2.7. L’avversione alle perdite e la riluttanza a vendere nel mercato delle case
- 2.8. L’effetto disposizione
- 2.9. La risposta asimmetrica della domanda ad aumenti e riduzioni di prezzo
- 3. L’effetto dotazione
- 3.1. Le tazze da caffè e l’effetto dotazione
- 3.2. L’effetto dotazione e le curve di indifferenza anomale
- 3.3. La valutazione dei biglietti per una partita di basket
- 3.4. L’esperienza riduce l’effetto dotazione?
- 4. La distorsione dello status quo e gli effetti del default
- 4.1. Il default e la donazione degli organi
- 4.2. L’inerzia nell’adesione ai fondi pensione
- 4.3. La prevalenza dello status quo nelle decisioni di investimento
- 4.4. Perché il default ha effetti?
- 5. Le difficoltà nel fare valutazioni assolute e nel calcolare i costi opportunità
- 5.1. Valutazioni relative piuttosto che assolute
- 5.2. Valutazioni in termini di medie
- 5.3. Il calcolo dei costi opportunità
- 5.4. I costi opportunità di una bottiglia di vino e di un DVD
- 5.5. Il concerto di Eric Clapton e la figuraccia degli economisti
- 6. La fallacia dei costi sommersi
- 6.1. I costi sommersi e gli abbonamenti per il teatro e per la palestra
- 6.2. L’esperimento in una pizzeria «All you can eat»
- 7. La contabilità mentale
- 7.1. Ricomprereste il biglietto del teatro che avete perso?
- 7.2. La contabilità mentale e le spese per la benzina
- 7.3. L’utilità della transazione e l’utilità di acquisizione
- 7.4. Classificazione edonica e contabilità mentale
- 7.5. La separazione del consumo dal pagamento
- IV. Gli effetti di contesto, l’attenzione limitata e le emozioni
- 1. Introduzione
- 2. L’ancoraggio e la «costruzione» delle preferenze
- 2.1. L’effetto ancoraggio nell’acquisto di vino, cioccolatini e libri
- 2.2. Ancoraggio e «arbitrarietà coerente»
- 3. L’effetto esca e l’abbonamento all’Economist
- 4. L’effetto compromesso
- 5. L’effetto cornice (framing)
- 5.1. Il dilemma della malattia asiatica
- 5.2. L’illusione monetaria
- 5.3. Il framing nelle scelte intertemporali
- 5.4. Il framing e il cibo
- 6. L’attenzione limitata
- 6.1. L’inattenzione alle imposte sui beni
- 6.2. Ignorare i costi di trasporto, trascurare i lavori scientifici
- 6.3. La scarsa attenzione alle notizie finanziarie
- 6.4. L’attenzione sulle prime cifre dei prezzi
- 7. Il paradosso dell’eccesso di scelta
- 7.1. Troppe scelte per i fondi pensione e per le marmellate
- 8. Il ruolo delle emozioni nelle scelte
- V. Le decisioni in condizioni di incertezza e la Teoria dei Prospetti
- 1. Introduzione
- 2. La Teoria dell’Utilità Attesa: richiami
- 2.1. L’utilità attesa
- 2.2. Gli assiomi della teoria e la funzione di utilità attesa
- 2.3. L’atteggiamento rispetto al rischio
- 2.4. L’avversione al rischio negli esperimenti di laboratorio
- 3. L’evidenza empirica in contrasto con la Teoria dell’Utilità Attesa
- 3.1. La rilevanza del framing e l’effetto «riflesso»
- 3.2. Il Paradosso di Allais e l’effetto certezza
- 3.3. Eventi improbabili e inversione dell’atteggiamento verso il rischio
- 3.4. L’incapacità di integrare i prospetti
- 3.5. Il rifiuto di prospetti con piccole poste e l’enorme avversione al rischio
- 3.6. L’inversione delle preferenze
- 3.7. Il Paradosso di Ellsberg e l’avversione all’ambiguità
- 4. La Teoria dei Prospetti
- 4.1. La funzione valore, il punto di riferimento e l’avversione alle perdite
- 4.2. La funzione di ponderazione delle probabilità
- 5. Le evidenze empiriche a supporto della Teoria dei Prospetti
- 5.1. L’enigma dei rendimenti azionari (Equity Premium Puzzle)
- 5.2. La ponderazione delle probabilità, la scelta della franchigia e i rendimenti azionari come lotterie
- 5.3. Le scelte dei concorrenti nel programma «Affari tuoi»
- 5.4. L’avversione alle perdite per i giocatori di golf
- 5.5. La diffusione delle lotterie e del gioco d’azzardo
- 5.6. L’effetto disposizione interpretato con l’effetto riflesso
- VI. Le difficoltà nella stima delle probabilità e le credenze errate
- 1. Introduzione
- 2. La distorsione della disponibilità
- 2.1. Le indagini sulle percezioni errate
- 3. La distorsione della rappresentatività
- 3.1. La regressione verso la media
- 4. La mancata considerazione del tasso di riferimento base
- 5. L’ancoraggio e le fallacie della congiunzione e della disgiunzione
- 6. La Legge dei piccoli numeri
- 6.1. L’insensibilità alle dimensioni del campione
- 6.2. La fallacia del giocatore d’azzardo
- 6.3. La fallacia dei giocatori nelle lotterie del Maryland e del New Jersey
- 6.4. La fallacia della mano calda
- 6.5. La fallacia del giocatore d’azzardo e della mano calda come conseguenze della Legge dei piccoli numeri
- 6.6. Gli effetti della mano calda nei mercati finanziari
- 7. La distorsione da proiezione
- 7.1. Appetito attuale, appetito futuro e cibo spazzatura
- 7.2. Temperature polari e gli ordini di articoli da neve
- 7.3. Il divario di empatia caldo-freddo
- 7.4. L’incapacità di prevedere l’adattabilità a cambiamenti permanenti
- 8. L’eccesso di fiducia
- 8.1. Eccesso di fiducia, decisioni finanziarie e scelte delle imprese
- 9. La distorsione da conferma
- 10. Le credenze strategiche
- VII. Scelte intertemporali, distorsione per il presente, procrastinazione
- 1. Introduzione
- 2. Le scelte intertemporali e il modello dello sconto esponenziale: richiami
- Quadro 7.1. La scelta tra consumo corrente e consumo futuro
- 2.1. Il legame tra il fattore di sconto e la coerenza temporale
- 3. L’impazienza decrescente e altre anomalie del modello esponenziale
- 4. Le preferenze intertemporali con sconto iperbolico e il modello β, δ
- Quadro 7.2. La scelta tra consumi e risparmi in presenza di distorsione per il presente
- 4.1. Beni di investimento e beni a gratificazione immediata: scelte ottimali ed effettive in un semplice modello
- 4.2. L’incoerenza temporale
- 5. Il problema della procrastinazione
- 6. Ingenuità, sofisticazione e impegni vincolanti
- 6.1. Le previsioni di individui naif e sofisticati sulle proprie scelte future
- 6.2. Sofisticazione e impegni vincolanti
- 6.3. Strumenti di commitment tradizionali e moderni
- 6.4. Le decisioni di individui naif e sofisticati e i film con Johnny Depp
- 7. L’evidenza empirica sulla distorsione per il presente e l’incoerenza temporale
- 7.1. L’esperimento del marshmallow e gli studi sulla correlazione tra impazienza e performance
- 7.2. Una misura empirica di procrastinazione e i suoi effetti sulla performance accademica
- 7.3. La procrastinazione e le scadenze come meccanismo di commitment
- 7.4. L’incoerenza temporale nella scelta degli snack e dei film
- 7.5. Pagare e non andare in palestra
- 7.6. Decisioni di risparmio, incoerenza temporale e commitment
- 8. Un modello comportamentale del consumo
- Box 7.3. Decisioni di consumo e contabilità mentale: l’uso degli assegni per i figli
- 9. Le preferenze rispetto a particolari profili temporali
- 9.1. Le preferenze per un profilo salariale crescente
- 9.2. Assaporare i piaceri futuri, eliminare le attese dolorose
- 9.3. La «regola del picco e del termine»
- VIII. Le preferenze sociali e la pressione sociale
- 1. Introduzione
- 2. Il gioco dell’Ultimatum e il gioco del Dittatore
- 2.1. Il gioco dell’Ultimatum
- 2.2. Il gioco del Dittatore
- 2.3. Il «prezzo» dell’altruismo e le differenze di genere
- 2.4. L’influenza dei ricercatori sulle scelte e l’attenzione all’immagine
- 2.5. Il gioco del Dittatore con punizione
- 2.6. L’altruismo è innato ma poi si diventa egoisti?
- 2.7. Altre varianti dei giochi dell’Ultimatum e del Dittatore
- 2.8. La questione delle limitate poste in palio
- 3. Le funzioni di utilità con preferenze distributive
- 3.1. La funzione di utilità con avversione per l’ineguaglianza
- 3.2. I parametri della funzione di utilità stimati negli esperimenti lab
- 3.3. Avversione alle diseguaglianze, meritocrazia, fortuna
- 3.4. La funzione di utilità ERC con avversione per l’ineguaglianza
- 4. Le preferenze sulle intenzioni e la reciprocità
- 4.1. Gli esperimenti lab e field per valutare la reciprocità
- 5. L’altruismo, l’immagine sociale e il tentativo di salvare la faccia
- 5.1. L’altruismo come «gioia di donare» (warm glow)
- 5.2. La preoccupazione di «salvare la faccia»
- 6. I giochi della Fiducia e del Bene Pubblico
- 6.1. Il gioco della Fiducia
- 6.2. Il gioco del Bene Pubblico
- 6.3. Il gioco del Bene Pubblico con punizione
- 7. Interazioni sociali, pressione sociale, cultura
- 7.1. L’esperimento di Asch sul conformismo
- 7.2. Il conformismo nelle scelte musicali
- 7.3. La pressione dei colleghi («pari»)
- 7.4. La pressione sociale sul voto e sulle donazioni
- 7.5. La pressione del pubblico
- 7.6. Il ruolo della cultura per l’offerta di lavoro femminile e per le decisioni di fertilità
- 7.7. Norme sociali e rispetto delle regole
- 7.8. L’identità e l’immagine di sé stessi
- 8. Teoria dei Giochi comportamentale – cenni
- 8.1. Spiegare la cooperazione nel Dilemma del Prigioniero
- 8.2. Il Dilemma del Prigioniero in un gioco televisivo con poste significative
- 8.3. L’evidenza empirica dal gioco del Millepiedi
- 8.4. Il pensiero strategico limitato: l’esempio del «concorso di bellezza»
- IX. Aspetti psicologici degli incentivi
- 1. Introduzione
- 2. Lo scambio di doni tra imprenditore e lavoratori
- 2.1. Lo scambio di doni negli esperimenti field
- 3. Lo spiazzamento degli incentivi intrinseci
- 3.1. Gli incentivi monetari e l’immagine sociale: il modello di Bénabou e Tirole
- 3.2. Le multe negli asili nido e le sanzioni sociali
- 3.3. Il problema di pagare troppo poco: la non monotonicità degli incentivi
- 3.4. Gli effetti negativi nei periodi post-incentivi
- 3.5. L’orgoglio del lavoro
- 3.6. La mancata conoscenza della funzione di produzione
- 4. L’avversione al controllo e la mancata fiducia
- 5. Le preferenze sociali e la determinazione di salari e prezzi
- 6. L’avversione all’ineguaglianza e la compressione salariale
- 7. Relazioni sociali sul lavoro, tornei e team
- 7.1. Valutazioni comparative, incentivi e impegno
- 7.2. La pressione dei colleghi nei lavori in team
- 8. Pressione psicologica, incentivi e performance
- 8.1. La pressione psicologica negli sport
- 9. L’avversione alle perdite, il framing e gli incentivi
- 10. Gli incentivi in ambiti extra-lavorativi: l’attività fisica
- 11. I divari di genere e le differenze nelle attitudini psicologiche
- 11.1. Le spiegazioni basate sulle attitudini psicologiche
- X. Politiche pubbliche nell’economia comportamentale
- 1. Introduzione: l’ampliamento della politica economica con razionalità limitata e preferenze non standard
- 2. Gli strumenti tradizionali di politica in presenza di anomalie comportamentali
- 2.1. Tasse e sussidi per evitare decisioni miopi
- 2.2. La regolamentazione paternalistica
- 3. L’architettura delle scelte e i nudge
- 3.1. I nudge attraverso il framing
- 3.2. La definizione delle opzioni di default
- 3.3. Lo stimolo a programmare le attività
- 3.4. I promemoria per gli impegni e le scadenze
- 3.5. L’efficacia dei feedback
- 3.6. La riduzione delle opzioni e le opzioni standardizzate
- 3.7. I nudge che stimolano le comparazioni sociali
- 3.8. La diffusione delle Nudge Unit
- 4. Altre politiche dirette a prevenire distorsioni comportamentali
- 4.1. Il programma «Save More Tomorrow»
- 4.2. I vantaggi della semplificazione
- 4.3. L’offerta di commitment e l’imposizione di finestre temporali
- 4.4. La possibilità di cambiare idea
- 4.5. L’uso delle lotterie per finalità pubbliche
- 4.6. I sistemi che tengono conto degli errori umani
- 4.7. Prevenire le imprese dallo sfruttare anomalie comportamentali
- Riferimenti bibliografici
- Glossario
- Indice analitico